Le Vie dei Canti



































Le Vie dei Canti

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Vie dei Canti Viaggi il nuovo Network per le Tue vacanze.
Vie dei Canti Viaggi prende ispirazione dal libro del grande scrittore e viaggiatore Bruce Chatwin : "Le Vie dei Canti" **. La smania di viaggiare, di conoscere posti nuovi, lontani, esotici anima tutti i membri del nostro staff che vi trasmetteranno l'entusiasmo del "nomadismo" moderno. Oggi il mondo è molto più piccolo ma rimangono tanti luoghi meravigliosi che meritano di essere visitati e esplorati. Il nostro obiettivo è quello di portarvi a conoscere gli incantati paradisi naturali che ancora esistono nel pianeta e mettervi in contatto con culture e costumi che vi porteranno arricchimento interiormente.


Per il 2007 - 2008 per ora abbiamo in programma i seguenti viaggi : Viaggi a Lungo raggio: Viaggi a corto raggio:
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Bruce Chatwin

Chatwin nacque a Sheffield, nello Yorkshire nel 1940. Frequentò il Marlborough College, nello Wiltshire. Nel 1958, Chatwin iniziò a lavorare per la prestigiosa casa d'aste londinese Sotheby's. Grazie alla sua brillantezza e sensibilità in materia di percezione visiva, divenne presto l'esperto impressionista di Sotheby's. All'età di 26 anni abbandonò il suo lavoro per paura di perdere la vista a causa di tanta arte. Un oculista lo rassicurò che non c'era niente che non andasse nella sua vista, ma gli consigliò di smettere di osservare i quadri così da vicino e gli suggerì di rivolgere piuttosto lo sguardo verso 'l'orizzonte'. Chatwin cominciò quindi ad interessarsi di archeologia e si iscrisse all'Università di Edimburgo, che frequentò per diversi anni, pagando le rette e mantenendosi con la comprevendita di dipinti. Lavorò in Afghanistan e Africa, dove sviluppò un forte interesse per i nomadi ed il loro distacco dai possedimenti personali. Nel 1973, Chatwin fu assunto dal Sunday Times Magazine come consulente di arte e architettura. Il suo rapporto di lavoro con la rivista contribuì a sviluppare il suo talento narrativo e gli permise di compiere numerosi viaggi, dandogli la possibilità di scrivere degli immigranti algerini e della Grande Muraglia cinese, di intervistare personaggi come André Malraux in Francia e Nadezhda Mandel'shtam, nell'Unione Sovietica. Chatwin intervistò l'architetto novantatreenne Eileen Gray nel suo studio di Parigi e fu lì che ebbe modo di notare una mappa della Patagonia che lei aveva dipinto. "Ho sempre desiderato andarci" le disse Bruce. "Anche io" lei rispose. "Ci vada, al posto mio". Lui partì quasi immediatamente per il Sud America e appena arrivato a destinazione ne dette l'annuncio, insieme alle proprie dimissioni, al giornale, con un telegramma: "Sono andato in Patagonia". Passò sei mesi in Patagonia ed il risultato di questa esperienza fu il libro "In Patagonia" (1977), che consacrò la sua fama di scrittore di viaggi. Con grande sorpresa di molti tra i suoi amici, Chatwin, all'età di 25 anni, sposò Elizabeth Chanler, che lui aveva conosciuto da Sotheby's. Non hanno avuto figli e, dopo quindici anni di matrimonio, lei chiese la separazione e vendettero la loro fattoria nel Gloucestershire. Comunque, poco prima della morte di Chatwin, giunsero ad una riconciliazione. Verso la fine degli anni '80, Chatwin si ammalò di AIDS. Tenne nascosta la sua malattia, facendo credere che i sintomi fossero provocati da un un'infezione provocata da un fungo della pelle o dal morso di un pipistrello cinese. Non rispose positivamente alla terapia con l'AZT, così Chatwin e la moglie andarono a vivere nel sud della Francia, dove passò gli ultimi mesi della sua vita, su una sedia a rotelle. Morì a Nizza nel 1989, all'età di 48 anni.

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Bibliografia:


Note:

** Le vie dei Canti (The Songlines, 1987) è un libro di Bruce Chatwin che è contemporaneamente un romanzo, un saggio, e un diario di viaggio. Ambientato in Australia, il libro racconta delle indagini svolte da Chatwin sulla tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di generazione in generazione come conoscenza iniziatica e segreta. Il libro sviluppa la tesi secondo cui i canti aborigeni sono contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione (narrazione degli eventi dell'epoca ancestrale del "dreamtime", da cui tutto discende) e mappe del territorio. Il titolo si riferisce alle migliaia di linee immaginarie (appunte le "vie dei canti") che, secondo le conclusioni di Chatwin, attraversano l'intero continente; ogni canto tradizionale sarebbe la rappresentazione musicale delle caratteristiche geografico-topografiche di un tratto di una di queste vie. A partire dall'analisi del concetto di "via dei canti" aborigena Chatwin arriva a trattare anche i temi ricorrenti della sua opera, in particolare la tesi del nomadismo come condizione originaria dell'umanità, ma anche teorie antropologiche sull'origine della società, delle armi e della violenza.

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